Il 2018, l'Anno Nazionale del Cibo Italiano.
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Dario Franceschini e Maurizio Martina hanno proclamato il 2018 Anno Nazionale del Cibo Italiano. Dal mese di gennaio hanno preso il via in tutta Italia manifestazioni, iniziative ed eventi legati alla cultura e alla tradizione enogastronomica del nostro Paese, puntando soprattutto sulla valorizzazione dei riconoscimenti Unesco legati al cibo, come la Dieta Mediterranea, la vite ad alberello di Pantelleria, i paesaggi delle Langhe Roero e Monferrato, Parma città creativa della gastronomia e all'Arte del pizzaiuolo napoletano.
Allo stesso tempo, saranno avviate iniziative specifiche per far conoscere, anche in termini turistici, i paesaggi rurali storici, attraverso il coinvolgimento e la promozione delle filiere agroalimentari riservando un focus specifico alla lotta agli sprechi alimentari. Proprio lo stretto legame tra cibo, arte e paesaggio sarà al centro della della strategia di promozione turistica che verrà portata avanti per tutto l'anno dall'Agenzia Nazionale del Turismo (Enit) in collaborazione con la rete delle ambasciate italiane nel mondo, che permetterà di porre in evidenza come oggi il patrimonio enogastronomico faccia sempre più parte della cultura e dell'identità italiana.
Alla base di questo interessante progetto, sarà avviata anche una specifica campagna social media marketing incentrata sul binomio "alimenti e piatti d'autore", che porrà l'accento sull'autentico e indiscutibile legame tra arte e cibo, dall'epoca greco - romana all'arte contemporanea, passando per il barocco. Un calice di vino nella mano di Bacco, abbondanti piatti di cacciagione, pesci e crostacei per un banchetto luculliano; è proprio l'arte a riconoscere per prima il valore simbolico, sociale ed estetico che assumono oggi gli alimenti in generale.
L'account Instagram @museitaliani posterà e condividerà 50 locandine digitali, tra le quali spiccano la stele di Karo al Museo Egizio di Torino, la Cena con sponsali di Gherardo delle Notti, la Natura morta con peperoni e uva di Giorgio de Chirico, così come le sculture di Darren Bader al Museo Madre di Napoli e i manifesti pubblicitari conservati al Museo Salce di Treviso. E ancora l'Ultima Cena di Leonardo, gli affreschi di Pompei, le nature morte della Villa Medica di Poggio a Caiano e i dipinti della Scuola Napoletana.
Grazie ad Expo Milano l'Italia ha potuto rafforzare ulteriormente la promozione della cultura del cibo, inteso sia come strumento di democrazia e di uguaglianza, sia come chiave per la tutela della biodiversità e lo sviluppo sostenibile del nostro Pianeta.
Dedicare il 2018 al cibo italiano rappresenta una scelta tutt'altro che scontata e banale. Significa porre ancora una volta in risalto l'accento su parole chiave come qualità, eccellenza e sicurezza che rendono davvero unici i nostri prodotti alimentari.
Proprio quest'anno sono previste importanti novità per il settore agroalimentare italiano: a partire dal mese di febbraio diventerà obbligatorio indicare sull'etichetta l'origine del riso e del grano usato per la pasta. Dell'approvazione di questo provvedimento legislativo ne sarebbe stato sicuramente felice Gualtiero Marchesi, lo chef italiano più noto al mondo, che ci ha lasciato proprio lo scorso dicembre 2017. Come ingrediente simbolo, aveva scelto il grano, pensando che fosse il prodotto che, più di tutti, potesse rappresentare al meglio l'Italia.
La pasta è uno dei nostri patrimoni più importanti che dobbiamo sempre più imparare a tutelare e a rispettare. Sovente, la si distrugge con ingredienti o sughi di scarsa qualità, creando abbinamenti davvero terrificanti. Ecco perchè l'Anno Nazionale del Cibo Italiano è stato dedicato proprio a questa splendida persona che ha saputo, più di tutti, rispettare e interpretare al meglio le materie prime del territorio italiano, perchè non va dimenticato che quando parliamo di cibo, raccontiamo anche la storia di chi lo ha realizzato e del singolo territorio dal quale provengono gli ingredienti. Anche in questo consiste il saper fare italiano. La nostra forza, il nostro vero orgoglio.